Il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce dal 4 maggio al 22 agosto dedica un’ampia retrospettiva a un grande interprete internazionale dell’astrattismo (arte non oggettiva), l’artista ceco naturalizzato olandese Tomas Rajlich, in dialogo con alcune opere chiave della collezione museale (dall’astrattismo del secondo Dopoguerra alle ricerche percettiviste e preconcettuali degli anni Sessanta, fino all’arte Optical e alla Nuova Pittura – Pittura analitica – dagli anni Settanta e Ottanta).
La mostra, a cura di Cesare Biasini Selvaggi e Flaminio Gualdoni, accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con contributo di Martin Dostál, presenta attraverso oltre ottanta opere una panoramica inedita del peculiare percorso artistico e della vitalità espressi dalla pittura aniconica. La mostra è prodotta dal Comune di Genova e realizzata in collaborazione con ABC-ARTE, galleria d’arte contemporanea di Genova.
Il percorso espositivo delle opere di Tomas Rajlich, che documentano oltre mezzo secolo di ricerca, parte dagli esordi nella scultura degli ultimi anni Sessanta, per concludersi con i suoi lavori più recenti, con le loro variazioni sull’intensità, la luminosità e la consistenza della pittura stessa, attraverso sensibilissime texture di materia-colore.