Tempo di Natale e gli Uffizi si trasformano nello scenario di un grande presepe diffuso di arte pop. A partire da stasera l’installazione realizzata da Marco Lodola con figure retroilluminate ed intitolata ‘Natività. Presepe luminoso’, sarà visibile per tutto il periodo delle feste dai lungarni, dal Ponte Vecchio e dal piazzale del museo: le varie parti delle quali si compone saranno accolte sia al primo che al secondo piano della Galleria.
L’allestimento ha come tema centrale la musica leggera, in particolare quella italiana, e propone, nei panni dei protagonisti del Presepe, molti dei cantanti che nel corso dei decenni hanno partecipato al festival di Sanremo. Dalle vetrate del Verone al primo piano del museo (lato Arno) si potranno ammirare le figure colorate di Lucio Dalla e di Gigliola Cinquetti, con alle spalle le sagome di un’orchestra: interpreteranno, rispettivamente, il ruolo di Giuseppe e di Maria. Sempre il Verone accoglierà anche il bue, l’asinello ed una stella a simboleggiare Gesù bambino: questo gruppo sarà visibile dal Ponte Vecchio, mentre un terzo, formato da un piccolo esercito di pastori e re magi, lo si vedrà dal piazzale degli Uffizi. Da questa visuale si potranno ammirare tante star della musica sia italiana che estera: tra queste, solo per citarne alcune, Freddie Mercury, David Bowie, Louis Armstrong, ma soprattutto artisti nostrani come Luciano Pavarotti, Rino Gaetano, Mina, Renzo Arbore, Rita Pavone, Max Pezzali, Caterina Caselli. In posizione superiore, al secondo piano della Galleria, in corrispondenza della finestra panoramica rivolta verso Ponte Vecchio, ci sarà una grande stella cometa.
Lodola spiega di aver concepito l’installazione a partire da una riflessione sulla “condizione di sofferenza che viviamo oggi”. Questa, dice, “è stata l’ispirazione da cui sono partito per rappresentare una rinascita luminosa, un senso di speranza, la fiducia in un cambiamento. Come le figurine del presepe, noi siamo la manovalanza di un tempo sospeso, orchestrali senza pubblico, teatro senza copione, ribalta in attesa della sua star. Il collegamento con il Festival di Sanremo ha aggiunto un sapore pop, con i personaggi familiari che sono passati negli anni su quel palcoscenico. La grande stella cometa, conosciuta anche come ‘stella delle genti’, l’ho pensata appunto come un mare di facce in cui ognuno può immaginare la propria”.
“Con questo presepe pop e coloratissimo, gli Uffizi chiusi per la pandemia salutano dalle finestre i passanti.- Ha commentato Il direttore Eike Schmidt – Ma soprattutto strizzano l’occhio ai presepi nei dipinti del Rinascimento, gremiti di celebrità del tempo, ai personaggi veri ritratti nelle figure sacre di tanti quadri famosi, quadri che saranno ad aspettare i visitatori quando riapriremo. Per questo l’installazione di Marco Lodola vale anche come un messaggio di speranza, durante la chiusura dei musei e di tante istituzioni culturali”.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha detto : “I musei sono forzatamente chiusi ma si può sbirciare dalle loro finestre: dai lungarni e da Ponte Vecchio potremo ammirare fino al nuovo anno questo originale presepe dedicato alla musica, in attesa di poter di nuovo finalmente fruire della cultura dal vivo”.
Sull’opera è intervenuto anche Il critico d’arte Vittorio Sgarbi: “Arte e fede sono una cosa; ed è quindi inevitabile che tocchi al primo museo d’Italia, gli Uffizi, rappresentare, nel modo più luminoso, le festività natalizie. Il tentativo del Vaticano, con le ceramiche di Castelli in Piazza San Pietro, ha determinato discussioni. La scelta del pirotecnico direttore Eike Schmidt di chiamare l’artista della luce per eccellenza, Marco Lodola, a comporre il suo presepe nel Verone degli Uffizi perché domini e si rispecchi nell’acqua del fiume, e sia visibile dal Lungarno, è una intuizione moderna e originale nel pensiero della tradizione e dei valori cristiani. Nelle Natività di Rubens il bambino è un bozzolo di luce. Qui la luce è l’idea stessa di Dio. Sotto la stella cometa che tutti ci unisce nel pensiero del Santo Natale”.