Da poco inaugurata, la personale di Piero Gilardi “Tutto ciò che é, é nella natura” nello spazio dedicato all’Arte Contemporanea del Museo della Città di Livorno rimarrà aperta al pubblico fino al 4 settembre. Un’occasione da non perdere per approfondire la conoscenza di uno degli artisti italiani contemporanei più noti a livello internazionale anche perché si tratta dell’unico evento espositivo per il 2022 per l’artista torinese. La mostra è stata curata da Musketeers in collaborazione con la Galleria Giraldi che da sei anni collabora con l’artista, dalla Fondazione Centro Studi Piero Gilardi e Gufram.
Classe 1942, Piero Gilardi è uno degli artisti italiani più noti a livello internazionale tra quelli della sua generazione, capace già nel 1965, appena ventitreenne, di stravolgere le regole consolidate della pittura e della scultura fornendone una commistione nei cosiddetti Tappeti-Natura: frammenti di ambienti naturali riprodotti intagliando un materiale innovativo e mai prima utilizzato in arte come il poliuretano espanso, lavorato per mezzo dell’utilizzo di forbici e taglierini alla ricerca di un realismo assoluto nelle forme come – attraverso la pittura – nei cromatismi.
In bilico tra una fruizione non più soltanto visiva ma anche pratica e ludica, unita ad un mai celato intento di denuncia nei confronti dell’industrializzazione crescente e della conseguente alterazione degli ambienti naturali, l’opera di Gilardi conquistò immediatamente vasti consensi attraverso le mostre personali tenute a Torino, Parigi, Milano, Amburgo, Amsterdam, Bruxelles, Colonia e New York, capaci di proiettare l’artista alla ribalta internazionale, mentre contemporaneamente andava affiancando all’attività pratica l’elaborazione teorica delle nuove tendenze quali Arte povera, Land art e Antiform art, fornendo un fondamentale contributo teorico nella realizzazione delle prime rassegne internazionali delle nuove espressioni artistiche quali Op Losse Schroeven allo Stedelijk Museum di Amsterdam e When Attitudes Become Form alla Kunsthalle di Berna.
Per tutti gli anni Settanta Gilardi è stato artisticamente impegnato nelle formazioni della cosiddetta “nuova sinistra” extraparlamentare, abbracciando una creatività collettiva e spontanea e operando in vari ambiti sociali e culturali, dal Nicaragua al Kenya, fino ai territori dei nativi americani. Il pieno ritorno alla produzione artistica avverrà nel 1980, mentre a partire dal 1985 le nuove tecnologie lo condurranno rapidamente alla realizzazione di installazioni interattive multimediali. Recentemente il Centre Georges Pompidou di Parigi ha acquisito due sue opere storiche per la propria collezione mentre nel mese di maggio Gilardi è omaggiato con una grande mostra antologica alla prestigiosa Magazzino Italian Art Foundation di New York. L’evento immaginato per Livorno, unica data italiana dell’artista in questo 2022, ripercorre attraverso oltre sessanta opere selezionatissime l’intero mezzo secolo della sua attività ponendo la città come sede di una delle più importanti mostre di arte contemporanea – a livello non soltanto nazionale – tra quelle dell’anno in corso.
L’opera nella foto “I Gabbiani” 2021 è stata donata al Comune di Livorno.
Piero Gilardi. Tutto ciò che è, è nella natura.
Museo della Città di Livorno