Tornabuoni Arte, nella sede fiorentina di Lungarno Benvenuto Cellini, 3, rende omaggio ad Alberto Biasi con una mostra personale che rimamarrà aperta al pubblico fino al 22 luglio. Alberto Biasi (Padova, 1937) è uno degli artisti più interessanti del dopoguerra in Italia, cofondatore del Gruppo N a Padova, tra i più importanti rappresentati dell’arte programmata, pioniere nella ricerche ottico-cinetiche.
Tornabuoni Arte ha già dedicato a questo artista tre monografiche che si sono tenute a Parigi (2015 e 2022) e a Londra (2017). A Firenze, saranno esposte circa 50 opere, con una particolare attenzione alla produzione più recente del ciclo Torsioni, che rimane tra i più iconici del lavoro di Biasi. La serie, come altre studiate dall’artista, implica la partecipazione di chi le guarda. Le Torsioni sono realizzate su forme geometriche classiche, con strisce di plastica bifacciali dai colori contrastanti, che convergono verso il centro, creando un dinamismo ottico, che induce l’osservatore a spostare il proprio punto di vista. Chi si muove davanti all’opera, guardandola con attenzione, dà origine ad un dinamismo e percepisce immagini che si formano, si deformano, si restringono, si dilatano, mutano di dimensione oppure di colore.
La mostra è arricchita da alcune opere storiche degli anni ’60 e ’70, provenienti della collezione privata di Biasi, insieme ad oggetti scultorei ottico-cinetici. Sarà ricreata la celebre installazione Tu sei del 1973, recentemente esposta a Roma all’Ara Pacis e presentata alla Tornabuoni Arte a Londra nel 2020 in occasione di Dynamic Vision. “Tu sei è un’opera – racconta lo stesso Biasi in un’intervista – che, come Light Prism o Grande tuffo nell’arcobaleno, appartiene al ciclo degli Ambienti. Sono opere di cui avevo creato i prototipi negli anni Sessanta per la mostra Arte Programmata e che ho realizzato in grandi dimensioni intorno agli anni Settanta.” Tu sei è un “ambiente immersivo”, buio, illuminato da fasci di luci colorate, proiettati sulle pareti; concepito per attirare gli spettatori e coinvolgerli in un fenomeno visivo di ombre che si moltiplicano a seconda dei loro movimenti, facendoli diventare, a loro volta, attori e protagonisti dell’opera stessa.
L’arte di Biasi, sempre per usare le sue parole, é “un’arte visiva che trasmette conoscenza e sapere attraverso gli occhi. Questa e solo questa io definisco Arte, appunto perché trasmette Scienza.” L’esposizione costituisce un’occasione importante per rileggere i molteplici sorprendenti risultati raggiunti dall’artista nell’analisi delle variazioni percettivo-performative.
Il volume che accompagna la mostra (aperta fino al 22 luglio), oltre all’introduzione di Ursula Casamonti, contiene un apparato critico, alcuni estratti dal libro Covid-19 Lockdown dell’Arte scritto da Alberto Biasi durante la pandemia, e un’appendice a cura di Marta Previti.
Didascalia foto : Alberto Biasi, Ianua ad caelum, 2015, lamelle in PVC e acrilico su tavola cm.140×90.