Il Museo di Palazzo Grimani presenta la mostra Inge Morath. Fotografare da Venezia in poi, a cura di Kurt Kaindle e Brigitte Blüml, con Valeria Finocchi, promossa dalla Direzione regionale Musei Veneto e Suazes, in collaborazione con Fotohof, Salisburgo e con il patrocinio e il sostegno del Forum Austriaco di Cultura di Milanoprogettata.
Con un percorso espositivo che si sviluppa tra il primo e il secondo piano del Palazzo, la mostra celebra il centenario dalla nascita di Inge Morath (1923-2002), prima fotografa donna ad entrare a far parte dell’agenzia Magnum Photos, attraverso la sua Venezia inedita: protagonista è il celebre reportage che la fotografa austriaca realizzò in Laguna nel 1955, come inviata Magnum per conto de L’Oeil, rivista d’arte che aveva scelto di corredare con scorci veneziani un reportage della mitica scrittrice Mary McCarthy.
Morath era già stata a Venezia, durante il suo viaggio di nozze. All’epoca lavorava in Magnum come collaboratrice redazionale e si occupava di realizzazare le didascalie che accompagnavano le immagini dei suoi colleghi fotografi del calibro di Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e Robert Capa. Non fotografava, ma non le mancavano occhio e sensibilità. In quel novembre, la luce di Venezia sotto la pioggia la stregò, tanto da indurla a chiamare Robert Capa, responsabile della Magnum, per suggerirgli di inviare un fotografo in grado di catturare la magia che tanto la stava stupendo. Capa le rispose che un fotografo di Magnum a Venezia c’era già: era lei, con la macchina fotografica. Non restava che comprare un rullino, caricarla e iniziare a fotografare.
L’esposizione nel suo complesso raccoglie più di 200 fotografie con un focus specifico e inedito su Venezia anche con il supporto di nuova documentazione. Molte di queste fotografie veneziane, circa ottanta scatti, non sono mai state esposte prima in Italia. A corredo una selezione dei suoi principali reportage fotografici su Spagna, Iran, Francia, Inghilterra-Irlanda, Stati Uniti d’America, Cina e Russia, oltre alla sezione dedicata ai ritratti, genere molto importante nell’ultima parte della sua carriera.
Come dichiara Daniele Ferrara, direttore regionale Musei Veneto: “Prosegue il rapporto del Museo di Palazzo Grimani, Istituto statale della Direzione regionale musei Veneto – Ministero della Cultura, con espressioni alte della creatività contemporanea. Il concetto è quello di un museo laboratorio, che eredita quella funzione di crogiuolo di esperienze artistiche svolta dal Palazzo tra il Cinque e il Settecento. La scelta di volgere lo sguardo verso la fotografia scaturisce anche dall’impegno congiunto della Direzione Musei Veneto e dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione per lo studio, la tutela e la valorizzazione del patrimonio fotografico”.
“Il Museo di Palazzo Grimani da alcuni anni è oggetto di un’importante processo di valorizzazione grazie alla fattiva collaborazione pubblico-privato con prestigiose realtà come la Fondazione Venetian Heritage e all’incessante lavoro di costruzione di nuovi contenuti e nuove prospettive di lettura del suo prezioso patrimonio artistico e architettonico, che impegnano lo staff interno e i collaboratori dalla ricerca storico-museologica fino alla progettazione di esperienze di alta divulgazione ed educative” ricorda Valeria Finocchi, direttrice del Museo, i quale “è tornato al centro della scena culturale veneziana e oggi si rivolge a pubblici differenziati, in un rinnovato rapporto con la città stessa grazie a progetti dedicati al recupero del patrimonio immateriale del territorio di riferimento”.
“Questa collaborazione con la Direzione museale del Veneto e con il Museo di Palazzo Grimani valorizza un lavoro da noi abbiamo intrapreso qualche anno per far scoprire al nostro paese la figura di questa straordinaria figura” – aggiunge Marco Minuz di Suazes, coorganizzatore del progetto espositivo. “Ricostruire un progetto calandolo sul lavoro che Inge Morath dedicò a questa città rappresenta il miglior modo per celebrare la sua nascita”.
La mostra è organizzata grazie al supporto di Horm e al supporto tecnico di Unisve e Deltalight.
Didascalia foto : Inge Morath Venice. Italy. 1955. © Inge Morath | Magnum Photos