Richard Fremantle (1936-2018) è stato uno storico dell’arte, mecenate e collezionista americano, attivo per tanti anni sul territorio toscano. Dopo la formazione negli Stati Uniti, acquisisce una specializzazione in arte rinascimentale trasferendosi a Firenze, dove studia, in particolar modo, la figura di Masaccio. Nel 2005 fonda l’organizzazione no-profit FFAST (Fremantle Foundation for Foreign Artists in Tuscany) a Fiesole, con l’obiettivo di creare una collezione che riunisca la produzione artistica straniera in Toscana e facendo di Villa Peyron la propria sede operativa. La collezione formata da 500 dipinti e 200 statue adesso viene conservata presso Palazzo Museo Bourbon Del Monte nel comune di Monte Santa Maria Tiberina in provincia di Perugia, le 700 opere sono state prodotte da oltre 170 artisti provenienti da più di 30 paesi.
Ed è grazie all’arrivo di questa importante collezione, annunciata nei giorni scorsi che darà vita ad una serie di importanti mostre che Palazzo Museo Bourbon del Monte si avvia a diventare sempre più un centro di ricerche culturali e artistiche. A confermarlo è il ricco calendario della stagione estiva presentato nella sala Pagliacci della Provincia di Perugia, alla presenza del sindaco di Monte Santa Maria Tiberina, Letizia Michelini, e Roberta Lapucci insieme a Jane Adams di Caravaggio & Contemporary, rcorso per continuare, anche dopo la riqualificazione del Castello Bourbon, a realizzare mostre di alto livello, sapendo di poter contare sul supporto di eccellenti collaboratori. Per questo voglio ricordare la convenzione con l’IMT- Scuola Alti Studi Lucca, che cura l’organizzazione di eventi culturali e la catalogazione delle opere presenti nel Palazzo, senza dimenticare l’ottimo lavoro svolto dal gruppo culturale Caravaggio & Contemporary e dalla Pro loco”.
Le porte del Museo del Monte si sono già aperte ai visitatori con la mostra “Amorpha fructicosa” di Kari Varner, emergente fotografa americana, dedicata a un procedimento fotografico a base di prodotti naturali, vegetali. Nella stessa mattinata, si è svolto un convegno con la presentazione delle iniziative culturali che saranno realizzate nei mesi estivi, al quale parteciperanno, oltre agli addetti ai lavori, anche gli artisti coinvolti nel progetto.
“Insieme alla mostra di Kari Varner – ha spiegato Lapucci – saranno allestiti nel Palazzo alcuni pezzi di arte contemporanea, prevalentemente sculture, della collezione di Richard Fremantle. Tra questi tre suoi ritratti arricchiranno il corridoio, corredati da una biografia, a dimostrazione della sua ospitalità e del continuo operato nel creare legami fra gli artisti internazionali e l’Italia. Faranno ala, sempre nel corridoio, quattro dipinti che rappresentano i due fratelli Del Monte (Guidubaldo e Francesco Maria) e i loro amici prediletti, lo scienziato Galileo Galilei e il pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio. Le opere sono realizzate da Marina Calamai, artista e designer attiva a Firenze; un pannello didattico illustrerà i legami culturali fra questi quattro potenti personaggi storici. Un bookshop sarà allestito all’ingresso del Museo: qui si potranno trovare varie pubblicazioni sugli eventi che si sono tenuti nel passato in questa sede, come ad esempio i convegni ‘Territorio Goya’ ed ‘Evidenza Caravaggio’. Nella prima sala inoltre lo scultore Gabriele Vicari esporrà una scultura dedicata a Galileo e tre bozzetti preparatori per quella da lui realizzata e oggi esposta in Largo Ciro Menotti a Pisa. Saranno inoltre presenti opere scultoree della collezione Fremantle, alla cui attività di conservazione e valorizzazione presso il Palazzo Museo Bourbon del Monte gli eredi Oskar e Camilla Baines hanno attivamente lavorato, in collaborazione con l’ IMT – Scuola Alti Studi Lucca e, in particolare, assieme a Emanuele Pellegrini, Emanuele Carlenzi e Ginevra Ludovici, che ne curano la catalogazione”.
Le prossime date da segnalare sono il 16 luglio, giorno dell’inaugurazione della mostra dedicata a Elisabeth Chaplin, e l’11 e 12 settembre con il convegno intitolato ‘Da Artemisia alle altre: le donne del Caravaggio’.
“Il settanta per cento degli artisti coinvolti sono donne – ha riferito Adams -, con loro speriamo di organizzare altri eventi, workshop e visite, magari anche con il coinvolgimento delle scuole. Desideriamo annunciare presto altre iniziative, in quanto le opere di Fremantle, 500 dipinti e 200 sculture, ci permettono di organizzarle sia in Italia che all’estero”.