Un “nuovo” Donatello per il Museo Nazionale del Bargello. La Madonna di via Pietrapiana, terracotta del maestro risalente al 1450-1455 circa (cm 86 x 64 x 12,5) e unica opera autografa di Donatello fino a tempi recenti ancora di proprietà privata, è stata acquistata dal Ministero della Cultura, assegnata alle collezioni del Museo Nazionale del Bargello (inv. 558 Sculture), e definitivamente allestita nel prestigioso Salone di Donatello, l’ambiente monumentale che ospita i capisaldi dello scultore.
La terracotta è stata acquistata dal Ministero esercitando il diritto di prelazione nel 2021, per una cifra pari a € 1.200.000. Il rilievo era originariamente collocato in un tabernacolo sulla facciata dell’edificio al numero 38 di Via Pietrapiana, all’angolo con Via de’ Pepi, a Firenze.
Il rilievo era già stato dichiarato di interesse storico-artistico particolarmente importante con un decreto emanato del 2011: nel 2021, quando l’opera è stata presentata per avere autorizzazione alla vendita su territorio nazionale, i Musei del Bargello di Firenze, nella persona del direttore, Paola D’Agostino, hanno segnalato al Segretariato Regionale per la Toscana e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze nonché alla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, l’interesse all’acquisto in via di prelazione dell’opera da parte dello Stato, indicando come destinazione il Salone di Donatello, cuore del Museo Nazionale del Bargello. Dopo una lunga e complessa procedura amministrativa è stato finalizzato l’acquisto.
“La Madonna col Bambino di via Pietrapiana – ha dichiarato Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello – rappresenta un’acquisizione di eccezionale importanza per il patrimonio dello Stato Italiano, che è stata resa possibile dalla collaborazione tra i diversi uffici del Ministero della Cultura. Desidero esprimere la mia più profonda riconoscenza a Beatrice Bentivoglio Ravasio che nel 2021 si è occupata dell’acquisto con la collaborazione Elvira Altiero, oggi in servizio alla Galleria dell’Accademia di Firenze, ma all’epoca alla Direzione Genarle Belle Arti e Paesaggio. Grazie alla collaborazione con gli uffici ministeriali, con Giorgia Muratori, con Andrea Pessina prima e con Antonella Ranaldi poi siamo riusciti a concludere questa importante operazione. Il Salone di Donatello è luogo unico al mondo per comprendere la lunga e straordinaria attività di Donatello, il più grande artista del Rinascimento, come speriamo di aver ribadito con la grande mostra del 2022 in collaborazione con la Fondazione di Palazzo Strozzi, i Berliner Staatliche Museen e il Victoria and Albert di Londra. Lo scorso anno il Salone di Donatello è diventato ancora una volta, dopo la mostra del 1887, sezione unica e privilegiata nel percorso espositivo temporaneo a Firenze. Da oggi la Madonna col Bambino di via Pietrapiana sarà esposta in questo luogo speciale, accanto agli altri capolavori del maestro e in dialogo con le opere di Luca della Robbia, Nanni di Banco e altri artisti del Quattrocento, in attesa di un riallestimento del Salone previsto per i mesi del 2024 e curato da Ilaria Ciseri”.
La Soprintendente Antonella Ranaldi ha spiegato che “tecnicamente l’acquisto è stato possibile attraverso lo strumento della prelazione – una facoltà che lo Stato si riserva per acquistare sul mercato beni culturali di pregio, con modalità fissate già dalle prime leggi di tutela dell’inizio del Novecento. Ma non è molto frequente che la prelazione venga esercitata. L’opportunità dell’acquisto del bassorilievo in terracotta di Donatello era stata segnalata dalla collega Paola D’Agostino. Certamente il Museo Nazionale del Bargello con il suo David in bronzo di Donatello è la sede più adatta. Tra i compiti di un Museo, c’è la conservazione delle opere custodite, l’esposizione al pubblico, l’accessibilità allargata, ma anche, da non dimenticare, l’incremento delle proprie collezioni. Come è stato fatto in questo caso attraverso un acquisto mirato e impegnativo a beneficio di un museo importante, quale il Bargello. E Bargello vuol dire Donatello, vuol dire Firenze insieme a tanto altro. L’acquisizione dell’opera va soprattutto alla collettività. Gli Uffici del Ministero, dalla Soprintendenza, al Segretariato alla Direzione Generale a Roma hanno fatto la loro parte e il risultato è sotto i nostri occhi” .
“Immagine di intenso fascino, la Madonna di via Pietrapiana mostra tutta la potenza espressiva della scultura di Donatello e la sua costante genialità nell’invenzione dei dettagli”, ha commentato Ilaria Ciseri, curatrice delle collezioni del Museo Nazionale del Bargello.
L’acquisto da parte del Ministero della Cultura per lo Stato italiano, uno dei più rilevanti degli ultimi decenni, ha visto l’impegno di tutti gli organi coinvolti sia su base territoriale – dalla Soprintendenza ABAP di Firenze, prima con Andrea Pessina e poi con Antonella Ranaldi, al Segretariato regionale della Toscana, con Giorgia Muratori – che a livello centrale – dal Comitato tecnico scientifico per le belle arti del Ministero della Cultura, alla Direzione Generale Musei e alla Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, che si è particolarmente attivata perché si esercitasse il diritto di prelazione e andasse a buon fine la complessa operazione di acquisto.
Opera centrale dell’antica Firenze pubblica, collocata per secoli a poche centinaia di metri dal Museo Nazionale del Bargello, ebbe grande fortuna ai suoi tempi, tanto che dall’originale furono derivate numerose copie, oggi conservate a Londra, a Berlino, e in altre città rispetto alle quali, però, la terracotta fiorentina si distingue per la qualità del modellato, come è stato evidenziato nella mostra “Donatello, il Rinascimento” (al Museo Nazionale del Bargello e a Palazzo Strozzi dal 19 marzo al 31 luglio 2022) a cura di Francesco Caglioti, dove l’opera è stata recentemente esposta.
La Madonna di via Pietrapiana è stata riconosciuta come autografa nel 1986 da Charles Avery e ritenuta tale anche dalla critica successiva. Nello stesso 1986 fu esposta alla mostra Donatello e i suoi. Scultura fiorentina del primo Rinascimento (a cura di Alan Phipps Darr e Giorgio Bonsanti) al Forte Belvedere. L’opera è stata esposta una prima volta al Museo Nazionale del Bargello nel 2009, in occasione della mostra I Grandi bronzi del Battistero. Giovan Francesco Rustici e Leonardo, a cura di Tommaso Mozzati, Beatrice Paolozzi Strozzi e Philippe Sénéchal, con una scheda di Ilaria Ciseri, attuale curatore delle collezioni del Bargello.
Il Museo del Bargello rappresenta dunque la destinazione ideale della Madonna di via Pietrapiana, rara e delicata opera, perché soltanto in tale museo è possibile seguire l’evoluzione di questa tipologia di rilievo peculiarmente fiorentina, grazie anche agli esempi illustri e di altissimo livello artistico di Luca della Robbia, di Michelozzo e Desiderio da Settignano, per citarne soltanto alcuni, e che ebbe avvio proprio dalle Madonne plasmate da Donatello.