La rivoluzione degli eucalipti di Nina Maroccolo è il nuovo, inedito concept espositivo ospitato alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ideato dalla stessa artista. Mostra a cura di Plinio Perilli. Il catalogo d’arte, vera sinestesia tra le opere e un denso e visionario romanzo lirico, è edito da Disvelare edizioni, primo volume della collana Le Sibille, curato da Officina Mirabilis. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
L’esposizione comprende opere fotografiche e piccole installazioni in teca. Queste ultime sono opere in miniatura, risultati di una ricerca legata alla creazione di una nuova alchimia della materia. La volontà di liberare una nuova essenza dello spirito, della visione e del concetto di origine. L’esposizione è realizzata nell’ambito delle iniziative per l’Earth Day 2021, la più grande manifestazione ambientale del pianeta, nata ufficialmente nel 1970 e a suo tempo promossa dal Presidente USA John Fitzgerald Kennedy, che coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.
Nina Maroccolo opera ormai da decenni sul tema della natura, elaborando ricerche en plein air, concetti ed elaborazioni visuali di grande forza evocativa e intensità spirituale. Il fermo-immagine dell’‘oggetto’ naturale, in questo caso l’eucalipto, permette all’artista di rileggere la natura nel suo continuo mutamento. L’aria, la luce, le muffe, la sedimentazione naturale dell’eucalipto, diventano esplorazione iconografica, cangiantismo cromatico, arricchimento culturale tradotto in arte.
Un’esplorazione intimamente legata alla natura offesa, ai temi dell’ambiente e dell’ecosistema mondiale, ma che affronta anche emergenze sociali e di forte denuncia civile: fino alle estreme conseguenze del tema del collasso cosmico. Nina Maroccolo ricostruisce un mondo naturale tramite il quale l’eucalipto diventa riferimento di una nuova epica rivoluzionaria basata sulle doti salvifiche della natura. Per la sua e nostra salvezza.
Fotografie, percorsi iconografici non-figurali, strutture totemiche e mandala, ricreati mediante l’utilizzo degli scarti vegetali dell’eucalipto, riletti dalla Maroccolo come lacerazioni o meglio ‘macerazioni’, così la stessa artista le definisce, date dal ‘principio dello scarto’ della grandiosa Bellezza della Natura nel suo essere viva e palpitante.
NINA MAROCCOLO (Massa 1966) ha studiato Decorazione pittorica e fotografia d’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze; ha lavorato nell’ambito del Restauro su Carta a Palazzo Spinelli; ha appreso ed esperito l’arte dell’intaglio e dell’intarsio su legno tenero presso le botteghe degli artigiani fiorentini.
È stata mezzo soprano nel coro a otto voci della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, per la direzione del M° Don Luigi Sessa. Ha fatto parte dell’etichetta discografica indipendente CPI, della City Lights Italia, consorella europea della storica City Lights fondata da Ferlinghetti a San Francisco.
Membro fondatore del gruppo artistico-sperimentale ATEM, dieci anni fra parola, musica e performances dal vivo. Vive e lavora a Roma dal 2004. Artista in continua esplorazione, scrittrice, performer teatrale, conduce una ricerca legata alla simbologia e alla metamorfosi stessa dell’universo Natura. Cerca l’unitarietà fra le arti, partendo dalla scrittura.
Tra le sue pièces teatrali, interpretate e cantate, ricordiamo almeno l’estemporanea Partitura per ferro e terra dedicata all’opera dello scultore Jaume Plensa, Teatro Limonaia (Firenze 2002). Annelies Marie Frank (dal suo libro omonimo), Teatro Vascello (Roma 2005).
Nastro – Omaggio a Giacomo Manzù (Salone del Libro, Auditorium DM, Torino 2012), cortometraggio per voci recitanti, Stefano Amorese e Nina Maroccolo, elettronica, corto/videoarte. Regia di István Horkay, musica del M° Daniele Venturi.
ME DEA, testo e regia di Marco Palladini. Con Nina Maroccolo e Giulia Perroni (Teatro Aleph, Roma 2014). Al suo esordio cinematografico come protagonista del film d’arte LA SESTA VOCALE. Regia di Iolanda La Carrubba, colonna sonora di Gianni Maroccolo: opera finalista al “Festival Internazionale del Cinema di Berlino 2013” nella rassegna Director Lounge DL9.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il carro di sonagli (City Lights Italia 1999), Annelies Marie Frank (Empirìa 2004), teatro, con una lettera di Alda Merini. Illacrimata (Tracce 2011), poemetti, prefazione di Paolo Lagazzi. Animamadre (Tracce 2012), romanzo, prefazione di Fabio Pierangeli. Malestremo – Sedici viaggi nell’Altrove (Tracce 2013), racconti, prefazione di Marco Palladini.
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