Da domenica 26 settembre 2021 la Direzione Regionale Musei Lazio, alla presenza del direttore Stefano Petrocchi e della direttrice di Palazzo Farnese Marina Cogotti ha aperto le sale della sontuosa dimora farnesiana alla scultura classicheggiante di Sergio Monari, protagonista con la personale Ierofanie, curata da Niccolò Lucarelli, che rimarrà in mostra fino al 28 novembre.L’accostamento di Monari a queste sale riesce a rafforzare e attualizzare il dialogo con il classico, radice fondante della nostra società, e che si specchia negli affreschi rinascimentali della reggia. La poesia, l’amore, la gloria, la guerra, il destino, il tempo, la vanità, la morte; come un romanzo antico, eppure sempre nuovo, l’allestimento si dispiega, opera dopo opera, su capitoli modellati in forma di umane sembianze, pulsioni, aspirazioni, dubbi e timori, riverberando l’eco di un attualissimo passato. Il risultato è una “commedia umana” sottoforma di statue e dipinti, gremita di personaggi eternati nella tridimensionalità del bronzo e nella bidimensionalità dell’affresco, un dialogo estetico e di materia che fa da sfondo allo scorrere parallelo di vicende storiche e quotidiane.
Come nota Lucarelli, curatore della mostra, “per la scultura di Monari si può parlare di Neoclassicità, in quanto la sua indagine si sviluppa sottoforma di analisi psicologica di una società e dei suoi atteggiamenti verso l’esistenza, dei suoi meccanismi relazionali, del suo rapporto con il sacro, riletti alla luce della realtà contemporanea, intendendo quindi il classicismo come un complesso di valori di riferimento che potrebbero essere ancora validi”.
Secondo il direttore regionale dei Musei del Lazio Stefano Petrocchi “la suggestione dei richiami storici delle opere di Monari, l’appassionata volontà rappresentativa che senza timore riformula un nuovo senso del Mito, trova negli apparati decorativi di questo Palazzo fondale e dialogo all’inesauribile ricerca di verità che anima ogni esperienza artistica”.
Per la direttrice di Palazzo Farnese Marina Cogotti “le sculture di Monari hanno qualcosa di familiare con gli spazi ospitanti, non solo per il linguaggio personalissimo dell’artista o per i significati decodificati così efficacemente dai titoli o per le scelte formali e materiche che ne sostanziano la poetica, quanto piuttosto per il codice genetico che pare affiorare da queste sculture senza tempo, intrise di classicità e dai soggetti evocativi, per le quali la componente testuale più che spiegare, sembra dispiegare spazi ‘oltre’ la pura consistenza formale e materiale dell’opera”.
Associati alla mostra, durante il periodo di apertura si terranno tre eventi collaterali di approfondimento sull’arte e la classicità: domenica 26 settembre visita guidata con il curatore alle ore 10,30 e alle ore 12,00 (prenotazione obbligatoria n. tel. 0761/646052); il 23 ottobre, Sergio Monari dialoga con il critico e scrittore Gian Ruggero Manzoni; a novembre infine (data da definire), Davide Rondoni animerà una serata di poesia alla presenza dell’artista.
La mostra è visitabile dal martedì alla domenica, previo acquisto del biglietto di ingresso di Palazzo Farnese (5 euro intero, 2 euro 18-25 anni, gratuito fino a 18 anni – valgono gratuità di legge disposte dal MiC).
All’interno del museo sono attive le misure di contrasto al Covid19 con obbligo di Green Pass.
La mostra si avvale della sponsorizzazione tecnica di Signal srl, azienda toscana di cartellonistica pubblicitaria.
Info:
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