Vincenzo Balsamo ( Brindisi, 1935 – Roma, 2017)
Secondogenito di sette figli perde il padre marinaio a seguito di un incidente sul lavoro una condizione che lo porterà presto a trovare una occupazione presso la bottega artigiana del pittore e decoratore Pietro Acquaviva, esperienza questa che sarà fondamentale per la sua carriera artistica. Incomincia così a comporre le sue prime opere. Nel 1949, all’età di 14 anni, va ad abitare a Roma presso una zia, sono gli anni della ricostruzione post- bellica, la città è piena di cantieri e per lui non sarà difficile trovare un lavoro. Nel 1954 si iscrive alla Scuola d’Arte San Giacomo di Roma che frequenterà per tre anni e dove avrà modo di affinare le tecniche del disegno, la pittura è diventata il suo mestiere e in questa attività dimostrerà la sua grande capacità in tutte le tecniche. Nel 1957 a Brindisi presso il Cicolo Cittadino si svolge la sua prima mostra e due anni dopo apre uno studio in Via Margutta a Roma dove entrerà in contatto con gli artisti della scuola romana e con scrittori e poeti. Nel 1960 si sposa con Lidia Tedesco ed espone per la prima volta a Roma nella galleria Il Camino. Negli anni Sessanta viaggia molto sia in Italia che in Europa, anche le mostre si moltiplicano e la critica è attenta al suo lavoro, una miscela di cultura mediterranea e nordica, nel 1963 partecipa alla X Quadriennale di Roma. Sempre negli anni Sessanta espone a Zurigo e conosce personalmente alcuni grandi artisti contemporanei come Arman, César, Picasso, Hartung, Léger, incontri che lo aiutano a maturare una idea chiara dell’arte moderna in Europa. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta i suoi paesaggi e le nature morte si frammentano, i piani si intersecano, disarticolando la rappresentazione, l’artista si volge verso il cubismo in una chiave sintetica che però mantiene un forte valore cromatico. La fase successiva è quella delle Decomposizioni, opere informali, materiche, corpose che in seguito approderà alla fase delle “Nebulose” che rappresentano il viaggio interiore a cui faranno seguito le “Evocazioni”