Virgilio Guidi ( Roma 1891- Venezia 1984)
Le opere di Virgilio Guidi sono conservate nei più importanti musei al mondo e durante la sua carriera artistica pur mantenendo ferma l’attenzione ai movimenti artistici in atto, nel corso del XX secolo seguirà sempre un percorso personale mantenendo una propria autonomia stilistica e creativa. Nella sua ricerca un ruolo centrale sarà dato dalla interpretazione della luce e dello spazio mentre particolarmente originali saranno i suoi risultati nell’ambito della raffigurazione della bellezza femminile. Nato a Roma, inizia a praticare la pittura nel 1908 anno in cui inizia il suo apprendistato nella bottega del decoratore Giovanni Capranesi, poi si iscriverà all’Accademia di Belle Arti di Roma seguendo i corsi di Aristide Sartorio. Frequenta il Caffè Aragno dove conoscerà Giorgio De Chirico, Roberto Longhi e gli artisti di Valori Plastici. A partire dagli anni 20 partecipa alla Biennale di Venezia che lo vedrà presente per numerose volte e dal 1940 in poi qui avrà a disposizione una sala personale per l’esposizione dei suoi lavori. Nel 1951 aderisce al movimento spaziale di Lucio Fontana e a partire dagli anni ’50 si concentra su cicli tematico-compositivi ricorrenti, una modalità che conserverà fino alla fine della sua carriera.La sua natura delicata ed evocativa, crea un mondo di immagini e gesti immersi in una atmosfera di luce mattinale diffusa, dove i colori tendono a espandersi in larghe macchie di intenso valore tonale. A questo lirismo caratterizzato da un sapiente uso della di luce-colore l’artista subordina la cosiddetta realtà oggettiva, riducendone la profondità spaziale e prospettica, i caratteri differenziali e il contenuto morale.
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