Giorgio dei De Chirico ( Volos 1888- Roma 1978)
Nato a Volos, capitale della Tesaglia in Grecia nel 1888 in una famiglia borghese, il padre è un ingegnere ferroviario mentre la madre una nobildonna genovese, sin da subito rivela la sua passione per la pittura ed andrà a lezione di disegno dal pittore greco Mavrudis per poi iscriversi all’Istituto Politecnico di Atene. Dopo la morte del padre si trasferirà a Monaco per proseguire gli studi insieme alla madre e al fratello, altro grande esponente dell’arte italiana che prenderà il nome di Savinio. Qui si aprirà anche al campo della letteratura e della filosofia, in particolare al pensiero di Schopenhauer e di Nietzsche che avranno una grande influenza nel suo lavoro insieme alla pittura simbolista di Max Klinger e Arnold Boecklin. Nel 1910 torna in Italia, lo vediamo prima a Milano e poi a Firenze dove conoscerà la pittura di Giotto e dei primitivi toscani, poi andrà a Torino. Dopo raggiungerà il fratello a Parigi dove entrerà in contatto con l’ambiente artistico dell’epoca ed esporrà alcune sue opere al Salon des Indépendants: Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, mentre il fratello partirà per la Grecia, Giorgio sarà ricoverato all’ospedale psichiatrico di Ferrara dove rimarrà fino alla fine del conflitto. E’ in questo periodo che prende corpo la sua visione metafisica fatta di scenari misteriosi, piazze deserte, uomini-manichino privi di identità. Nel 1916 dipinge “Ettore e Andromaca” e “Le Muse inquietanti” e conosce l’ambiente artistico di Ferrara con Filippo De Pisis mentre inizierà una corrispondenza con Carlo Carrà. Dopo un periodo negli Stati Uniti, nel 1935, lo troviamo due anni dopo di ritorno in Italia e dal 1947 sarà stabilmente a Roma insieme ala sua compagna Isabella Far. Apprezzato e omaggiato da tutta la critica internazionale Giorgio De Chirico è stato un grande maestro dell’arte del Novecento italiano e dell’arte di tutti i tempi.