Eugenio Miccini ( Firenze, 1925 – 2007)
Dopo gli studi umanistici in seminario si appassiona alla filosofia greca, alla letteratura latina e alla musica. Nel Dopoguerra si iscrive all’Università per seguire i corsi di Giulio Preti su Hegel e la Sinistra hegeliana, Marx, il Neopositivismo. Si laurea in Pedagogia con Lamberto Borghi. Nel 1961 vince il premio di poesia “ Città di Firenze” che vede la giuria presieduta da Mario Luzi, Alessandro Bonsanti, all’epoca direttore del Gabinetto Vieusseux lo chiama per collaborare alla rivista “Letteratura” dove insieme a Lamberto Pignotti curerà alcune rubriche e pubblicherà studi di semiotica applicata al linguaggio della poesia, all’estetica, alla metodologia critica. Nel 1964 sarà Mario Luzi a pubblicare nella collana di poesia edita da Vallecchi l’opera “Sonetto minore” ma da qualche anno la sua speculazione va oltre la poesia lineare che non è sufficiente per sviluppare quella sinestesia, contaminazione dei codici espressivi e terreno di battaglia delle avanguardie storiche, in un’epoca in cui si è affermato il linguaggio dei mass-media. E’ infatti nel 1962 che nascono le prime “poesie visive” con l’uso di parole e immagini e l’anno seguente, nel 1963, fonda il Gruppo ’70 coniando il termine “Poesia Visiva” che sarà poi adottato anche all’estero. Sarà il Gruppo ’70 nel 1963 ad organizzare a Firenze il convegno “Arte e comunicazione” e nel 1964 “Arte e tecnologia” in cui viene teorizzata la “poesia totale”. Docente di Arte Contemporanea all’Accademia di Verona e a Ravenna, Eugenio Miccini ha collaborato con il Centro Baratta di Mantova per il quale ha curato numerose pubblicazioni. Al suo lavoro sono state dedicate molte tesi di laurea e di dottorato di ricerca oltre ad essere presente in molte antologie e libri di testo scolastici. Presente per ben quattro volte alla Biennale di Venezia e alle più prestigiose rassegne internazionali, i suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche e private, oltre una settantina i libri pubblicati.