Prosegue a Ferrara “Antonio Ligabue. Una vita d’artista”, stasera il film “Volevo nascondermi”

E’ stata prorogata al 18 luglio a Palazzo dei Diamanti la mostra “Antonio Ligabue. Una vita d’artista” a cura di Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi  con la supervisione di Augusto Agosta Tota che dalla sua apertura a maggio ha già avuto quasi trentamila visite, segno evidente di un grande interesse verso questo artista e della riscatto dei mesi difficili che abbiamo attraversato durante la pandemia che ci ha tenuto lontano dai musei.
Intanto stasera alle 20,30  al Teatro Comunale Abbado  di Ferrara fuori mostra con la proiezione del premiatissimo  film “Volevo nascondermi” che ha portato la storia dell’artista all’attenzione del grande pubblico contemporaneo. Alla serata sono attesi Vittorio Sgarbi, Moni Ovadia, Augusto Agosta Tota Presidente della Fondazione Antonio Ligabue, il critico d’arte e massimo esperto di Ligabue Marzio dell’Acqua e Carlo Vulpio. L’ingresso è gratuito ma occorre prenotarsi all’indirizzo [email protected].
Antonio Ligabue (1899-1965) è stato uno degli artisti più originali del Novecento, capace di emozionare con una pennellata di colore e di trasportarci all’interno del suo mondo genuino e visionario. Nato a Zurigo, dopo un’infanzia e un’adolescenza difficili viene espulso dalla Svizzera e giunge nel 1919 a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, patria del padre adottivo. Anche qui la sua vita resta durissima, segnata da ostilità, incomprensioni e ripetuti ricoveri negli ospedali psichiatrici. Ma Ligabue resiste, trovando nella pratica artistica quel “luogo sicuro” che non ha mai avuto. La pittura e la scultura diventano il mezzo per trasformare le difficoltà in opportunità e per dar voce ai suoi pensieri.
La mostra documenta tutta l’attività di Ligabue attraverso oltre cento opere, tra dipinti, sculture e disegni, alcune mai esposte sinora. Nel percorso emergono i temi fondamentali della sua ricerca: dal diario intimo degli autoritratti ai paesaggi del cuore, dai ritratti alle nature morte, dagli animali selvaggi a quelli domestici, dai paesaggi agresti alle scene di caccia e alle tormente di neve. Un racconto che pone l’accento sulla singolarità della sua poetica e rivela la forza naturale, pura e istintiva del suo genio. La mostra è stata organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma

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